In un piovoso pomeriggio di fine Ottobre, quando l’Autunno ormai incalza impaziente e a Firenze si respira già il clima umido invernale, Tommaso Manzini mi accoglie nel suo laboratorio, luogo dove la sua creatività si sprigiona giornalmente sotto forma di colori, pigmenti, terre dalle diverse sfumature e tanti oggetti realizzati con pazienza e dovizia; qualità che solo un vero artigiano italiano possiede.
Conosciamo Tommaso.
Tommaso Manzini è un artigiano fiorentino che, nonostante la giovane età, vanta un’esperienza quasi ventennale nel mondo degli intonaci a calce, stucchi, decorazioni, micro-cementi e resine epossidiche.
Nella sua bottega in via del Podestà si respira un’ aria vivace, creativa, tipica degli artigiani toscani che tramandano da svariate generazioni i segreti di un’arte che non ha eguali in tutto il mondo.
“Creare con le mani è sempre stata la mia passione sin da piccolo – dice – mi ricordo quando io e mio padre passavamo le giornate in mansarda a modellare DAS strofinando le dita per formare delicate curve sugli oggetti.”
Nostalgia dell’infanzia che riemerge a galla fortissima: capisco subito che Tommaso è uno di quei talenti che ha messo “le mani in pasta” – come dice lui – sin dalla giovane età.
“Mi divertivo ad usare il traforo, tagliavo il compensato creando delle forme che poi dipingevo insieme a mio padre ogni volta con una tecnica diversa. Ho sempre saputo, sin da bambino, quale sarebbe stata la mia vocazione, quale sarebbe stata la mia strada. La scuola era importante, ma la voglia di utilizzare le mani, di creare oggetti ed acquisire sempre più competenze mi affascinava più di ogni altra cosa. Non ero fatto per star sopra un libro, avevo bisogno di sentirmi parte di quel mondo, e fu così che iniziai.”
Ride e ricorda con gioia quei momenti. E’il suo mondo. Il suo universo.
“Il primo intonaco lisciato a calce l’ho effettuato a 13 anni proprio in quella mansarda! Ce ne ho messo di tempo! Penso di aver terminato il lavoro dopo 5 lunghissimi anni: una prima esperienza che mi ha segnato. I miei amici uscivano per tirar calci al pallone ed io invece rimanevo lì, a costruire, spalmare, stendere e lavorare quella crema. La compattavo con estrema forza, una bella sensazione che dopo 18 anni è ancora qui, nuova e reale.”
L’ingresso nel mondo lavorativo.
Curioso di sapere come sia entrato nel mondo lavorativo lavorativo, gli chiedo come ha fatto a carpire i segreti e le tecniche dei migliori artigiani di Firenze. Non dev’esser stato semplice, immagino.
“ Le cose semplici non mi hanno mai entusiasmato – ride sarcastico – ho iniziato a lavorare a 14 anni in una fabbrica che produceva attrezzature per pesca, quando ancora non avevo idea cosa fare nella vita, d’altronde ero solo un ragazzino con la giusta dose di ingenuità adolescenziale. Durai solo due settimane, quel lavoro ripetitivo e alienante non faceva per me, sentivo d’avere un oceano di creatività con cui potermi esprimere.
La svolta effettivamente arrivò quando entrai nella CFC, un’importante bottega di marmisti in via dei Serragli. Fu una delle esperienze più importanti per la mia formazione. E’ stato conoscendo i loro maestri artigiani che ho apprezzato la qualità e la bellezza del marmo. Ero nella fase di produzione, mi avevano messo un mouse in mano e un vecchio Autocad12 con cui disegnare le decorazioni e le forme che poi sarebbero state intagliate nelle lastre di marmo.”
Imparare a padroneggiare gli intonaci.
Scommetto preferivi avere “le mani in pasta”, giusto? – gli domando.
“Assolutamente si, rimasi due anni lì e poi trovai un altro impiego alla PT Color srl, dove mi sono avvicinato in maniera professionale al mondo degli intonaci. Imbiancavamo e lavoravamo in tutta la Toscana, soprattutto per grandi committenze. L’esperienza maggiore fu quella che feci agli Uffizi, nella parte da poco restaurata.
Mi ritrovai per un’intera settimana a testa all’insu sul soffitto di uno dei musei più famosi del mondo. Fu per me un’emozione unica, capii che potevo e dovevo puntare allora sulla qualità per dare una svolta alla mia professione”
Che cosa ti ha insegnato quell’esperienza?
“Alla PT Color ho imparato le basi per i miei intonaci a calce ed ho approfondito la manualità nella finitura d’interni; ma sapevo che non poteva bastarmi, sapevo che dovevo migliorare le mie competenze per raggiungere quel livello di qualità elevato a cui ambivo”
Finiture, rivestimenti, decori in marmo: l’esperienza da uno dei migliori artigiani del Galluzzo.
Insomma Tommaso, sembrava tu avessi trovato la strada giusta – gli dico – ed invece…
“…invece ancora doveva arrivare il bello! Il ritorno del figliol prodigo – sorride – la mia esperienza lavorativa successiva fu proprio vicino la casa dei miei genitori, da un vecchio artigiano, Pierluigi Caldini , un artigiano vero, di quelli con gli attributi: Perluigi non ci sapeva fare granché con le parole, ma con le mani – invece – riusciva ad esprimere alfabeti di colori e forme diverse.
Tutti, lì al Galluzzo, andavano da lui ad imparare. Era una tappa obbligatoria se si voleva acquisire le conoscenze necessarie per padroneggiare l’arte delle finiture e dei rivestimenti.
Pierluigi, detto “Gigi”, si occupava di restauro e decorazioni in stile, di mobili e cornici ed era anche fortissimo nel finto marmo.
Il primo giorno che entrai in quella bottega, un ambiente fatiscente, mi ricordo che gli dissi – Gigi, a me questa roba ‘un mi garba pe’ niente, stà a vedere che duro due settimane!
E lui ogni giorno continuò a ripetermi imperterrito – Fallo, fallo, vieni qui accanto a me! – Gigi era una persona che non ti spiegava nulla a voce, bensì ti faceva fare, elaborare, ti stava accanto, ti dava sicurezza e ti faceva realizzare. Sbagliando s’impara…d’altronde.
Detto-fatto , sei anni volati via tra sabati e domeniche a gratis, pur di imparare i segreti del mestiere. Rimanevo chiuso dentro quella bottega che da fatiscente si era trasformata in una seconda casa, e Pierluigi riusciva a trasmettermi con ogni nuovo lavoro il tesoro della passione, della fantasia e della genialità.”
Il passo successivo: resine epossidiche e micro-cementi.
“Nel 2006 feci il salto, aprii una partita iva e dopo un paio d’anni d’esperienza ebbi il piacere di conoscere Enrico Remori, anche lui esperto artigiano, con il quale facemmo dei lavori insieme. Iniziai a specializzarmi proprio in quello per cui da bambino impazzivo al buio della mia mansarda: gli intonaci a calce. Conoscendo Enrico ho avuto modo di approfondire e migliorare le mie capacità. In seguito sono diventato specialista anche in resine epossidiche e micro-cementi, tecniche molto gradite al design moderno e al restauro di vecchi manufatti italiani.”
E i primi clienti come sono venuti? Come li hai trovati? – chiedo curioso.
“Vecchie conoscenze, vecchi clienti per cui avevo lavorato in passato dagli altri artigiani. Andavo il week end a tinteggiare degli appartamenti e da lì buona parte dei miei clienti si convinceva vedendo il risultato qualitativo degli intonaci a calce che realizzavo. Una tecnica antichissima ma che trasmette un calore alla vista che difficilmente altre tipologie di intonaci riescono a dare.”
L’unicità di un’opera, l’artigianato che incontra l’arte.
E ora che sei un professionista affermato, cos’è che più ti affascina del tuo lavoro? Qual è la parte che sicuramente non ti farà mai stancare degli intonaci a calce?
“Un intonaco fatto a calce è sempre irripetibile, non può mai essere uguale ad un altro. E’ unico”
Come un pittore rinascimentale Tommaso Manzini ancora mescola, diluisce, combina e prova diverse soluzioni tecniche nei suoi lavori, col risultato che ogni intonaco, resina, micro-cemento realizzato ha caratteristiche uniche, una sua singolare sfumatura e carattere che lo rende difficilmente replicabile.
Ci congediamo, si è fatto veramente tardi. Torno in centro, lascio Tommaso in via del Podestà e prometto di tornare a trovarlo presto.
Gli chiedo se ha un sogno nel cassetto per il posto in cui è nato, cresciuto e ora lavora.
Non ci pensa due volte, mi guarda ed esclama : “immagino tutte le case del mio quartiere Galluzzo intonacate a calce, ognuna di un colore diverso, ognuna unica nel suo genere! E allora sì che per strada ci sarebbe un calore diverso, allora sì che queste abitazioni prenderebbero vita per davvero…”
D’altronde – penso – è lecito sognare per un artigiano vero come Tommaso Manzini.
Anche tu stai cercando un esperto in finiture d’interni con intonaci a calce, micro-cementi e resine epossidiche?
Tommaso Manzini sarà in grado di valorizzare e rendere unico ogni tuo progetto.
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