Dopo aver trattato sinteticamente le possibilità riguardanti le tecnologie costruttive della nostra casa, continuiamo ad analizzare i materiali utilizzabili in edilizia, ma questa volta parlando di rivestimenti e finiture.
È fuori dubbio che sia una scelta molto importante in termini di immagine, ma non solo. È un elemento strettamente legato alla struttura della nostra casa, e scegliere tra le diverse opzioni può significare aggiungere qualità prestazionali alla nostra abitazione.
Tra le tendenze contemporanee la scelta consapevole del rivestimento dell’involucro edilizio è sicuramente una delle più dibattute, perché si conferma sempre più la convinzione che la nostra casa possa essere pensata come “organismo”: un insieme di elementi che, combinati insieme, garantiscono prestazioni elevatissime, mantenendo alti standard di benessere per gli utenti.
Anche per chi non è un tecnico, essere consapevole dei vantaggi ottenibili dall’utilizzo di determinate tecnologie è fondamentale. Alla fine dei conti, chi utilizza la casa è proprio lui, l’utente finale. Colui che arriva con mobili e bagagli nella propria nuova abitazione, maledicendola dopo appena un mese perchè è troppo calda, troppo fredda, poco ventilata o attraversata da venti nordici. Per scongiurare tutto questo, si tenterà di analizzare dei sistemi di facciata in modo sintetico.
Uno dei primi esempi che va citato è sicuramente il nemico giurato di ogni studente di architettura alle prime armi: la facciata ventilata.
Questo sistema funziona in modo estremamente banale, ma aiuta gli edifici a mantenere il confort igrometrico interno. Riferendoci alla nostra posizione geografica, l’esposizione sud delle nostre abitazioni è sempre problematica, perchè è quella maggiormente colpita dai raggi solari. Nella bella stagione, le camere esposte a sud sono evitate o raffreddate con aria condizionata.
Questa tecnologia viene utilizzata proprio sulle pareti più riscaldate dal sole. Viene creata un’intercapedine tra la struttura del muro e il rivestimento, larga un paio di centimetri in modo da assicurare la creazione di micro movimenti dell’aria. Tenendola aperta nella parte inferiore e superiore, si crea un movimento di aria (l’aria calda dell’esterno viene risucchiata dentro dal basso e si muove verso l’alto naturalmente uscendo dall’apertura superiore).
Tutto questo è applicabile anche alla copertura, in modo da tener freschi gli ambienti a immediato contatto con il tetto. Unico accorgimento, la copertura deve essere anche solo lievemente inclinata. In caso di intercapedine orizzontale non potrebbero attivarsi i movimenti dell’aria.
Per il rivestimento si raccomanda di utilizzare un materiale opaco, che non conduca il calore (banditi tutti i metalli). Quello più usato è il rivestimento in mattoni, ma qualsiasi materiali con caratteristiche simili può essere utilizzato.
Traendo ispirazione dai diversi progetti di architettura realizzati, si può pensare di modificare lievemente il rivestimento secondo l’esposizione della facciata. Così la facciata esposta al nord avrà un cappotto isolante più spesso in modo da trattenere il calore nei mesi freddi, quella a sud potrà essere ventilata o coperta con sistemi di brise-soleil fissi o mobili.
Questi ultimi funzionano in modo simile alla facciata ventilata, creando una seconda parete quando sono chiusi. Hanno insomma la stessa funzione delle tende da sole sulle nostre finestre, ma garantiscono vantaggi ovviamente superiori.
Una delle ultime mode consiste nel rivestire gli edifici con cortine metalliche, in rame o in corten. L’effetto è tra i più suggestivi, ma per assicurare il benessere interno è consigliabile scegliere parti in ombra o non direttamente esposte al sole.
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