Umidità e Sali nelle Murature? È anche Colpa del Prosciutto!

Murature degradate da umidità e sali igroscopici: sintomi e cause della malattia

Non è una battuta: spesso le pareti dei locali per la stagionatura di prosciutti e salami hanno problemi di umidità. Queste murature risultano bagnate proprio a causa della grande quantità di sali usati nella produzione degli alimenti.

L’umidità affligge un gran numero di abitazioni e cantine, ma quasi mai i sali igroscopici risultano tra i sospettati! I sali sono insidiosissimi – soprattutto quando non sono visibili in superficie – e hanno la caratteristica di trattenere l’acqua nei muri.

Troverete in questo articolo esempi di murature malate, con una descrizione dei sintomi e delle cause. La guarigione del paziente sarà invece affrontata nel prossimo articolo (vedi qui).

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Umidità e cattiva salute delle murature: i tre sintomi

Non ci sono dubbi: se l’umidità è eccessiva, in qualche modo l’acqua è entrata.

Chiariamo subito che è meglio diffidare dai prodotti risananti che promettono risultati miracolosi: non risolvono definitivamente il problema, ma hanno un effetto solo estetico e difficilmente duraturo. Si basano sul presupposto che l’umidità sia un singolo male da curare con una singola medicina. Questo è il problema: l’umidità è sempre una conseguenza, non una causa! Anzi, può avere più cause, e se vogliamo davvero risanare una muratura è necessario visitare accuratamente il malato.

Sono tre i segnali per cui di solito si interviene su muri o intonaci:

  • umidità nell’aria di un locale (oltre il 60-65% di umidità relativa);
  • muro bagnato, con strisce o linee bianche;
  • rigonfiamenti e/o distruzioni della superficie.

Il primo sintomo può essere causato da infiltrazione di acqua, condensa oppure dalla presenza di sali igroscopici. Il secondo e il terzo sintomo sono sicuramente dovuti ai sali (se escludiamo il rigonfiamento da gelo).

Nello schema vedete che le infiltrazioni possono essere occasionali (piogge) o permanenti, come la risalita capillare, cioè quando l’acqua risale dal terreno e si fa strada nella porosità della parete.

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La condensa, spesso accompagnata da muffe, si forma invece all’interno dei locali in modo equivalente alla rugiada, cioè quando l’aria ambiente è raffreddata dal contatto con superfici fredde. Le superfici risultano visibilmente bagnate, come avviene nelle cantine durante la stagione estiva, quando l’aria calda che entra dall’esterno viene raffreddata dalle pareti più fresche.

Ma la causa di umidità ambientale più ignorata – eppure diffusissima! – sono sicuramente i sali igroscopici. La presenza di sali nelle pareti non solo può essere una delle cause di umidità dell’aria, ma sicuramente è causa degli altri due sintomi: efflorescenze e rigonfiamenti.

Quando il sale non è solo in cucina: sali igroscopici nelle murature

Tutti ne abbiamo esperienza: il sale da cucina assorbe umidità. Alcuni sali si impregnano molto più di quello da cucina (sali igroscopici) e, se presenti, mantengono le murature bagnate anche se la fonte d’ingresso dell’acqua è stata eliminata. Avete presente i deumidificatori che si comprano al supermercato? Sono gabbiette contenenti cristalli di sali asciutti. Quando sono esposti all’aria i sali assorbono una grande quantità di umidità fino a trasformarsi in uno sciroppo liquido raccolto sul fondo del contenitore. Questi cristalli funzionano benissimo… peccato siano anche tra i più frequenti tra quelli presenti nei muri!

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I sali sono i responsabili delle strisce bianche che capita di vedere sui muri. Quando l’acqua che risale dal terreno evapora, i sali minerali di cui è ricca rimangono e si accumulano formando cristalli: esattamente come il calcare che rimane sul fondo della pentola se facciamo bollire l’acqua del rubinetto.

Se la fuoriuscita di acqua dalla superficie della parete prevale rispetto all’evaporazione (ad es. in inverno) i cristalli si formano all’esterno come efflorescenze visibili. Se invece l’evaporazione è superiore alla fuoriuscita (ad es. con vento e in estate), i cristalli si formano all’interno come sub-efflorescenze invisibili.

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Le efflorescenze visibili rappresentano solo un difetto estetico, mentre le sub-efflorescenze, spesso ignorate o sottovalutate, sono estremamente dannose in quanto distruggono il materiale.

Esempi curiosi di sali igroscopici nelle murature: state in guardia!

1. Ristrutturazione di case in campagna

Cosa succede quando il salotto è ricavato dove prima c’era una stalla? È probabile che il terreno sia stato impregnato dalle urine degli animali e che i sali in esse contenuti siano finiti nei muri, trasportati dall’acqua di risalita. Se le efflorescenze sono visibili è sufficiente rimuoverle. Quando però i cristalli di sali si formano all’interno spesso vengono individuati troppo tardi, cioè quando spaccano gli intonaci usati nella ristrutturazione.

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2. L’acqua e i sali puntano in alto

Come abbiamo visto, l’acqua di risalita evapora e lascia nella parete i sali in essa disciolti: cloruri, solfati, nitrati. Questi cristalli ostruiscono i capillari della superficie del muro frenando l’evaporazione. Trovando il passaggio bloccato, l’acqua continua a salire alla ricerca di una nuova via d’uscita. Nella Porta Asinaria (Roma, 273 d.C.) si vede che l’umidità può arrivare molto in alto!

Lo stesso avviene se la superficie del muro è sigillata da una guaina o da un intonaco impermeabile. È un intervento controproducente effettuato in molti edifici: l’evaporazione cessa del tutto e l’acqua, non potendo uscire, risale verso l’alto… comparendo magari al secondo o terzo piano!

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3. Lo strano caso delle tombe etrusche

Le tombe etrusche sono state scavate nel tufo poroso e rimaste chiuse per due millenni. Perché gli affreschi, conservati in condizioni perfette per secoli, hanno iniziato a rovinarsi appena aperta la tomba?

All’interno delle tombe chiuse l’aria si è presto saturata, perché poteva esserci infiltrazione, ma pochissima evaporazione. Senza evaporazione non si formano cristalli, e così gli affreschi – seppur bagnati! – si sono mantenuti perfettamente. Appena aperta la tomba, con l’ingresso di aria esterna più secca, ha avuto inizio l’evaporazione, con la relativa formazione di cristalli e distruzione degli affreschi. Le porte stagne montate all’ingresso hanno lo scopo di mantenere alta l’umidità all’interno, evitando il deposito di ulteriori sali.

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Umidità fa rima con complessità

Questi tre esempi evidenziano tre diversi effetti dei sali: le efflorescenze, la risalita e la distruzione del materiale. Il risanamento delle murature è materia davvero complessa – i fattori in gioco possono essere moltissimi – e non si può sperare di risolvere il problema affidandosi ai prodotti miracolosi presenti in commercio. Per approfondimenti sul tema rimando al bellissimo testo di E. P. Guerra “Risanamento di murature umide e degradate”, mentre per intervenire sulle vostre pareti… vi invito a consultare uno specialista del settore!

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IMMAGINI 1: https://misiedo.com/it/italia/article/firenze/5-ristoranti-non-turistici-a-firenze-dove-mangiano-i-veri-fiorentini/;  2: Immagine originale ispirata dalla tesi di dottorato di Lombardi Simona “Umidità nelle murature: diagnosi e recupero”; 3: http://www.wearecomplicated.net/2016/05/migliore-deumidificatore-portatile.html; 4: Immagine originale ispirata al testo di Edgardo Pinto Guerra “Risanamento di murature umide e degradate”; 5: https://divisare.com/projects/245183-emma-bacchi-restauro-di-ex-fienile; 6: http://www.edilconti.it/edilconti/node/145; 7: http://bussoladiario.com/2014/11/sarteano-la-quadriga-infernale-e-le-sensazioni-tombali.html

 

 

Rossella Pignatelli
Rossella Pignatelli

Ingegnere civile col pallino delle dighe e del rock ‘n roll. Da Firenze al Politecnico di Milano, da Berkeley a Pisa alla ricerca di nuove avventure nel mondo delle costruzioni. Nel dubbio sempre avanti.

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