Rimozione della Muratura Portante:

LA SOSTITUZIONE TRAMITE ELEMENTI STRUTTURALI ALTERNATIVI

Si parla molto spesso di aperture di vani in murature portanti e di ripristino della continuità strutturale, tanti sono gli articoli riguardanti il modus operandi, con il dettaglio delle varie tecniche e metodologie utilizzabili, pochi invece trattano la problematica finalizzandola al percorso autorizzativo, riguardante, non solo il tecnico, ma principalmente il committente che dovrà affrontare le spese tecniche!

muro-rottura

Il CASO PRATICO:

Ripristino della continuità strutturale a seguito di un passato intervento di rimozione di parte della muratura portante con conseguente apertura di un vano di larghezza pari a 3,5 m, quindi la “sostituzione” della muratura rimossa tramite l’utilizzo di elementi strutturali alternativi,  l’unità interessata dal futuro intervento  è situata al piano terreno di un fabbricato in muratura con due piani fuori terra (piano terra e primo piano) e senza piani interrati.

DUE DELLE POSSIBILI SOLUZIONI ATTUABILI:

  1. piattabanda armata da realizzarsi, affiancando due travi metalliche di idonee dimensioni, tra loro giuntate mediante tiranti ed inglobate nel calcestruzzo; il tutto poggiante sulla muratura d’ambito del fabbricato (previa posa in opera di blocchi in laterizio pieno, detti dormienti, onde scongiurare lo schiacciamento dei conci tufacei);piattabanda
  1. realizzazione di un portale in acciaio svincolato dalle strutture portanti dell’immobile esistente, poggiante direttamente al suolo, il cui compito è quello di incrementare la funzione di sostegno e quindi migliorare il rendimento statico dell’impalcato sovrastante.portale

QUALE DELLE DUE SOLUZIONI SCEGLIERE?

Fermo restando che tutte e due le soluzioni risultano essere corrette ed attuabili dal punto di vista progettuale ed esecutivo, nell’interesse della proprietà e soprattutto di colui che dovrà preoccuparsi di far effettuare il lavori e quindi di rendere il tutto operativo, sostenendo tutti i costi previsti, la seconda soluzione  risulterebbe essere la più idonea, poiché tale scelta permetterebbe di effettuare i lavori in un lasso di tempo non troppo esteso, limitando il più possibile le spese tecniche da sostenere.

Infatti, la scelta della prima soluzione, riuscirebbe a portarci, in mancanza di determinate condizioni, verso un percorso più tortuoso, poiché in termini tecnici si potrebbe presentare la necessità di effettuare la verifica strutturale dell’intero immobile con a seguire il rilascio dell’ autorizzazione sismica da parte del Genio Civile competente per territorio, il che comporterebbe  una spesa economica consistente e possibili ulteriori lavori di adeguamento da sostenere sul resto del fabbricato al fine di avere “soddisfatta” la verifica strutturale dell’intero stabile.

La seconda soluzione invece, proponente il portale in acciaio svincolato dalle strutture portanti dell’immobile esistente, poggiante direttamente a terra previo dadi e cordolotirante in cls armato, permetterebbe di ridurre notevolmente il lavoro di calcolo che dovrebbe effettuare lo strutturista, poiché, basterebbe unicamente progettare e verificare le sole parti costituenti il portale, dato che, il comportamento statico e sismico delle altre parti della struttura nel loro insieme, con il presente intervento, resterebbe pressoché immutato…ovviamente, anche in questo caso, bisognerà richiedere il rilascio dell’ autorizzazione sismica, che però riguarderà le sole parti costituenti il portale!

ingegnere-committente
Questo è solo un caso esemplificativo, ma che ancora una volta testimonia, come detto nello scorso articolo,  che l’occhio del tecnico é sempre meglio di quello del padrone…aggiungerei l’occhio del tecnico di fiducia!

Fabio Florio

 

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