Non vince la classifica Zeitgeist della parola più cercata su google nel 2013, ma di certo “risparmio energetico” rimane una tra le espressioni più ricorrenti negli spot pubblicitari, negli slogan aziendali, nelle shopper di cotone e anche negli incubi di ognuno di noi. Tutti ne parlano.
Ma da dove nasce questo interesse ed attenzione verso l’efficienza energetica ed il benessere domestico?
Per non essere out, vediamo di schiarisci le idee con qualche breve concetto e consiglio da poter sfoggiare alla prossima cena vegan.
Come è noto, negli ultimi anni, l’industria delle costruzioni ha visto un brusco calo degli interventi di nuova costruzione a favore invece di interventi sempre più strategici di manutenzione, ristrutturazione e recupero del patrimonio edilizio esistente. Il settore del rinnovo edilizio, però, si è notevolmente evoluto, dall’idea di ristrutturare casa si è passati al concetto di riqualificazione energetica, comfort abitativo, qualità dell’abitare.
Noi trascorriamo circa il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi, e il consumo degli edifici rappresenta il 40% del consumo dell’energia globale: questo ci dimostra quanto la qualità del clima interno da un lato, la prestazione energetica e la fornitura di energia dall’altro, siano tematiche imprescindibili in un progetto. L’Active House, la versione evoluta della PassiveHaus, è proprio questo, una casa che combina il principio dell’efficienza energetica, con la salute ed il comfort abitativo dei suoi abitanti. Una casa che produce più di quello che consuma.
Prendiamo in esame il concetto di efficienza energetica, l’obiettivo sarà quello di:
ridurre al minimo il fabbisogno energetico dell’edificio: concentrarsi sulla minimizzazione dell’uso dell’energia e della dispersione termica. Si punta all’impiego di soluzioni che utilizzino meno energia possibile: apporto solare, luce e ventilazione naturale, ombreggiatura permanente o dinamica etc.
approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili: la fornitura di energia deve basarsi su fonti rinnovabili e senza emissione di CO2.
Nel caso del comfort abitativo, per il suo raggiungimento sarà necessario garantire:
buone condizioni di illuminazione: un’illuminazione diurna ottimale ed una buona visuale verso l’esterno infatti, influenzano positivamente l’umore delle persone ed il loro benessere. Inoltre ciò permetterà di ridurre al minimo l’illuminazione artificiale durante il giorno.
un ambiente termico ottimale: un adeguato comfort termico, riducendo il surriscaldamento estivo e ottimizzando la temperatura in inverno, migliora l’umore e aumenta le prestazioni dell’edificio.
buona qualità di ventilazione: una buona qualità dell’aria previene le irritazioni delle mucose, l’asma e le allergie. Lo scopo è quello di utilizzare un sistema di ventilazione che riduca al minimo l’uso di energia, e che sia tale da garantire anche buoni livelli di umidità interna.
Come possiamo trasformare la nostra casa in una Active House?
Per livelli ottimali di comfort abitativo sarà fondamentale agire:
sulle superfici vetrate, tramite l’utilizzo di vetrocamera a doppio o triplo vetro con gas termoisolante e infissi in legno, pvc, o legno/alluminio basso emissivi (isolamento termico fino a 0.5 W/m2K). Inoltre sarà bene prevedere delle apposite schermature solari che regolino la quantità di radiazione solare che entra nell’edificio sia sotto forma di calore che di radiazione luminosa al fine di ridurre il carico termico estivo e limitare il surriscaldamento degli ambienti.
sull’involucro, tramite la realizzazione di pareti e tetti ventilati, il moto convettivo che si forma nell’intercapedine favorisce l’eliminazione dell’umidità prodotta all’interno degli ambienti, mantiene le strutture asciutte e migliora lo sfasamento termico.
sui materiali, grazie all’impiego di materiali naturali e biocompatibili quali il legno, la fibra di legno, il fibrogesso etc., che garantiscono non solo ottime prestazioni termiche e tecniche, ma anche buone condizioni di salubrità dell’aria poiché privi di sostanze tossiche e nocive.
su gli impianti, per mezzo di una ventilazione meccanica controllata è possibile avere un ricambio costante dell’aria con conseguente espulsione delle sostante organiche volatili (VOC) presenti all’interno degli ambienti, un filtraggio dell’aria nuova, un equilibrio dell’umidità, ed in ultimo un risparmio energetico. Un recuperatore termico fa sì che l’aria in uscita ceda la sua temperatura all’aria in entrata, riducendo il consumo di energia necessario a mantenere l’aria interna alla temperatura ottimale.
Per raggiungere anche un’alta efficienza energetica, si consiglia di intervenire:
sull’involucro, le pareti in muratura possono aumentare le proprie prestazioni, grazie all’impiego di un cappotto termoacustico interno od esterno, disponibile in fibra di legno, fibra minerale, fibre di cellulosa etc. Nel caso di una nuova costruzione, se alla classica casa in muratura, si preferisse una casa in legno, tale parete in legno dello spessore di 28 cm svolgerebbe il proprio compito con prestazioni pari a quelle che assolverebbe una parete in muratura di 75 cm.
su gli impianti, grazie all’impiego di pompe di calore in sostituzione alla caldaia a gas. Le pompe di calore infatti sono sistemi che sfruttano la temperatura dell’aria esterna, o quella del terreno grazie a sonde geotermiche, e per mezzo di un processo termodinamico la temperatura assorbita viene aumentata o ridotta (in caso di riscaldamento o raffreddamento) e poi trasferita all’ambiente interno. L’abbinamento ideale per questo sistema è l’uso di un impianto radiante che posizionato al di sotto delle masse a pavimento o a parete, è in grado di emettere in brevissimo tempo il calore per irraggiamento sufficiente a creare un comfort climatico ideale grazie all’omogeneità della temperatura interna.
In ultimo la presenza di un sistema di ventilazione meccanica controllata, grazie ad un recuperatore termico, garantirà una temperatura interna ottimale, riducendo il consumo di energia.
sull’approvvigionamento energetico, il futuro è cercare un’indipendenza dalle fonti non rinnovabili quali i combustibili fossili puntando in alternativa su fonti rinnovabili e prive di emissioni CO2 come il solare termico, i pannelli fotovoltaici, le pompe di calore, le biomasse etc.
Per concludere questa prima lezione, ricorda: Against the waste, call the architect!
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