Vivere in un ambiente sano e confortevole: sembra un concetto basilare, quasi scontato ma, purtroppo, più spesso di quanto si pensi, le abitazioni non rispondono a queste semplici esigenze. Sono molti i fattori che incidono sul benessere interno (la localizzazione dell’edificio, la tipologia edilizia, le scelte impiantistiche, la gestione e manutenzione dell’edificio) ma possiamo comunque iniziare da piccole scelte che fanno una grande differenza.
Abbiamo già parlato dell’attenzione nella scelta di ciò che utilizziamo, dagli arredi ai mobili alle tende,vediamo come questa scelta può influire non solo sull’ambiente ma anche sul benessere delle persone che abitano o lavorano negli edifici.I prodotti edilizi incidono sul benessere abitativo (qualità in-door dei materiali) rispetto a quello che è definito come microclima (temperatura interna, umidità, inerzia termica ecc): bisogna quindi contribuire al raggiungimento del comfort interno, ovvero stato di benessere dell’organismo relativo alla temperatura, umidità e ventilazione, le quali devono essere correttamente bilanciate. Inoltre, i vari elementi dell’edificio possono avere una diretta influenza sulla salute delle persone (l’Organizzazione Mondiale della sanità definisce la “sick building syndrom”, una specifica patologia da edificio malato), soprattutto quelli di finitura che sono più a diretto contatto con l’aria interna e con le persone. È quindi importante che soprattutto questi ultimi (collanti, vernici, pitture, pavimenti, rivestimenti, arredi, trattamenti per legno e pulizia ecc) siano controllati dal punto di vista chimico e biologico.
L’effetto dei prodotti a rischio sulla salute può essere dovuto a :
- rilascio emissioni inquinanti [composti volatili (V.O.C.), formaldeide, fibre aereo diffuse contenute nei prodotti fibrosi artificiali, quali la lana di vetro-roccia e simili];
- bio-contaminanti (quali batteri, muffe, acari in particolare negli impianti di climatizzazione, raffreddamento, umidificazione ecc.);
- uso generalizzato DI nuovi materiali sintetici [soprattutto per pavimenti, serramenti, rivestimenti, collanti ecc., dei quali spesso non si conosce il comportamento fisico-chimico e la potenziale tossicità (è bene ricordare che esistono le etichettature per i prodotti, già accennate quiß — link.
È quindi compito del progettista porre attenzioni alla scelta dei materiali edilizi (sia di produzione sia di riciclo), seguendo dei semplici criteri :
- Identificare i materiali o componenti potenzialmente nocivi in fase di esercizio dell’edificio;
- Identificare, per questi prodotti, le modalità di rilascio delle sostanze nocive;
- Preferire tecniche costruttive “a secco”, limitando quelle “a umido” per le soluzioni che non permettono l’uso delle prime;
- Scegliere materiali e componenti edilizi naturali.
Attraverso le opportune scelte tecnologiche e costruttive, bisognerà utilizzare prodotti sostenibili, non solo rispetto all’ambiente ma anche rispetto alla salute e al benessere degli utenti, con l’obiettivo di raggiungere un elevato comfort psico-fisico interno e allo stesso tempo con un minimo impatto sull’ambiente e sulle risorse non rinnovabili, anche ai fini di una riciclabilità globale degli stessi.
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