Hai mai sentito parlare di “ Albergo Diffuso ”? Sembra interessante e infatti lo è! Non hai bisogno di grandi strutture, anzi, qui stranamente conta la quantità…vediamo perché.
Sicuramente quando parliamo di “Albergo” ti verrà in mente il classico edificio più o meno grande che ospita punto accoglienza, camere e servizi. In questo caso invece dovrai rivoluzionare il tuo pensiero perché la struttura ricettiva che potrai realizzare è sparsa in un territorio più ampio. Incredibile, vero?
La caratteristica principale infatti è che la reception e le camere non si trovano nello stesso immobile e addirittura ogni casa o camera, non necessariamente di un unico proprietario, può essere ubicata in un edificio diverso purchè si trovi all’interno dello stesso nucleo urbano (con popolazione inferiore a 40.000 abitanti): l’importante è che la gestione dell’albergo diffuso sia unitaria e la distanza delle camere dal “cuore” dell’albergo non superi i 300 metri (nel Lazio), qui sono situati la reception, gli spazi accessori generali e l’area ristoro che può essere offerta anche in convenzione con i ristoratori locali. È una soluzione ideale per rivalutare appartamenti o vecchi edifici vuoti in paesi e borghi con centri storici di pregio (artistico, architettonico, paesaggistico, naturalistico, etc…) o addirittura interi borghi abbandonati come è stato fatto in Abruzzo a Santo Stefano di Sessanio.
È un modo nuovo di avvicinare il turista all’autenticità locale, ad una dimensione intima in cui l’ospite non fa il turista circondato da persone forestiere come lui ma bensì da persone locali, abitanti del posto che trascorrono accanto a lui la loro vita quotidiana, una vera full immertion in costumi e tradizioni anche perchè l’albergo deve essere realizzato in edifici con caratteristiche tipiche dei luoghi che accentuano questo ritorno ai tempi passati.
Immagina di prenotare una di queste preziose camere e la mattina svegliarti, uscire e incontrare per le scale la signora che abita di fronte di ritorno dalla spesa…la tua percezione sarà sicuramente di essere immerso nella nuova realtà e non di un semplice “visitatore” che osserva dall’esterno. Se tu vuoi, con quella signora ci puoi parlare come un qualsiasi vicino di casa!
L’idea è nata nel 1982 dopo il terremoto del Friuli e piano piano si è sviluppata in Italia proprio per offrire l’autentica ospitalità italiana calda e relazionale. Oggi le strutture riconosciute nel nostro Paese sono circa 60 e questo modello è regolato quasi in tutte le regioni con Leggi più o meno dettagliate, nel Lazio ad esempio questa attività extra alberghiera è regolata dal Regolamento n°7 dell’agosto 2015 che si riferisce alla Legge Regionale n°13 dell’agosto 2007.
È un’offerta sostenibile che non ha impatto ambientale sul territorio in quanto non sarà necessario costruire un edificio nuovo ma semplicemente rivalutare quello che già esiste mettendolo in rete e distribuendo i servizi. Se già possiedi appartamenti sparsi qua e là per il borgo questa soluzione può essere il tuo punto di forza, la tua novità. Anziché lasciarli chiusi, inutilizzati o destinati alla rovina, puoi approfittarne per guadagnare sfruttando le tue stesse proprietà!
Grazie alla vicinanza delle strutture che compongono l’albergo e alla comunità di residenti, riuscirai a proporre più che un soggiorno, un vero stile di vita. Sfrutta le bellezze e le bontà enogastronomiche che offre la tua terra, coinvolgi gli artigiani e i ristoratori, proponi iniziative…il tuo albergo diventerà l’anima del centro storico!
Immagini: 1_Albergo Diffuso Sauris (Udine); 2_Albergo Diffuso Santo Stefano di Sessanio (L’Aquila); 3_Albergo Diffuso Sutrio (Udine)
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