A forza di sbiancare i muri, a forza di schiarire e di volere la luce si è quasi perso il significato dei colori in architettura. L’architettura moderna ha affidato tutte le possibilità espressive alla struttura. Il colore, qualora venga utilizzato, è una vernice aggiunta a posteriori. La prima modernità ha avuto paura che i colori potessero contaminare la purezza dell’architettura… Gli architetti, che si rifanno alla classicità e che
eliminano i colori dai loro progetti, dimenticano che in origine i templi greci erano colorati e che è stato il tempo a sbiancarli.
(Ettore Sottsass, Scritti, a cura di Milco Carboni e Barbara Radice, Neri Pozza, I Colibrì, Milano, 2002).
Il colore migliora la qualità della vita oltre all’estetica di ciò che ci circonda.
La soluzione? Usare bene i colori sia all’interno che all’esterno della casa.
Il timore di poter sbagliare nella scelta dei colori ci fa scegliere i toni neutri, il bianco anni ’70, il non colore. Gli stimoli che provegono dall’ambiente che ci circonda sono numerosi, importante è trovare il coraggio di fare determinate scelte. L’obiettivo che vuole raggiungere questo articolo è … osare con equilibrio!
Dieci milioni… di colori
Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima è il pianoforte dalle molte corde. L’artista deve esercitare non solo i suoi occhi, ma anche la sua anima.
(Vasilij Kandinskij, Dello spirituale nell’arte, in Tutti gli scritti, a cura di P. Sers, Feltrinelli, 1989.AA.VV., Il libro dell’arte, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 303.)
Si conoscono sei colori primari: bianco, giallo, rosso, verde, blu e nero. Poi si aggiungono i comprimari che consistono in cinquanta mezze tinte che prendono il nome da fiori e frutti. Ecco che arrivano le sfumature, quasi infinite: ogni stagione ha le proprie che fanno tendenza.
- Bianco: ci fa pensare alle nostre lacune, simbolo di purezza, di pulizia, di saggezza. La bandiera bianca alzata sta a significare la resa.
- Giallo: rappresenta il colore della malattia, delle case dei falsari, quindi malfamato, ma oggi riabilitato per il calore che emana e usato spesso nei disegni infantili.
- Rosso: simbolo di sangue e del fuoco della passione, indica energia, usato dagli antichi imperatori e condottieri romani, in epoca più recente indica pericolo.
- Verde: colore ambiguo perché per molto tempo è stato chimicamente instabile, rappresenta quindi il caso e tutto ciò che cambia. Collegato al gioco d’azzardo per la sua volubilità. Oggi è stato riabilitato rappresentando l’ecologia.
- Blu: inizialmente il colore dei barbari, nella sacra rappresentazione riabilitato per indicare il divino. Rispetto alle altre tonalità considerato il più discreto, nel corso della storia ne sono state individuate diverse varianti come il blu di Prussia e l’indaco.
- Nero: associato al lutto, all’austerità, ma anche all’eleganza nella moda. Nera era la bandiera dei pirati che simboleggiava la morte. Molti architetti moderni hanno utilizzato il nero insieme al bianco come icone ed hanno diffuso un’idea di architetture prive di colore.
Pareti colorate… ad effetto
Si chiama “Craquelé” il tipo di pittura che dà come risultato una patina anticata con sovrapposizione di più strati di colore; l’ “Effetto lavagna” è una pittura acrilica che, con l’aggiunta di additivi, permette di trasformare le superfici in lavagne lavabili e riscrivibili; l’ ”Iridescente”, grazie a finiture e fondi colorati combinati, cambia aspetto cromatico a seconda del punto di osservazione o dell’illuminazione; il “Marezzato” permette di creare
un effetto cromatico disomogeneo per nascondere le irregolarità dei muri grazie a resine acriliche e pigmenti speciali; il “Metallizzato” genera giochi di colore e luce sulle pareti; l’ ”Ossidato” sembra all’apparenza una superficie di metallo coperta di ruggine, utilizzabile su vari supporti; lo “Sbrecciato” produce degli effetti graffiti dentro casa; il “Travertino” evoca un rivestimento in pietra naturale utilizzabile all’interno o all’esterno,
formato da intonaco minerale di finitura a base di calce naturale e coccio pesto.
Bisogna osare nell’ utilizzare i colori, l’importante è non esagerare!
Attenzione a che il colore non invada il campo, non deve essere il dominatore assoluto, ma solo l’elemento caratterizzante degli ambienti.
Può bastare un segno grafico per dare colore ad un’abitazione.
Nella zona giorno, ad esempio, le pareti possono tingersi di grigio e giallo e in un angolo dall’altro lato della stanza, a sorpresa, si trova un quadrato grigio che richiama le stesse tonalità scelte per le pareti.
Il perimetro di una stanza può essere definito da un’ unica striscia di colore che si trasforma, ad esempio, in una mensola quando è orizzontale, diventando decorazione quando sale a incorniciare una porta.
Le sfumature cromatiche che conciliano il riposo sono blu, viola e verde; circondarsi di questi colori significa trovarsi in un ambiente favorevole al rilassamento, al rallentamento dei ritmi mentali. Ecco così che, in una camera da letto, pareti e armadio grigi possono creare un ambiente discreto intorno alla biancheria tinta di verde, blu o viola tenue.
Il verde, in particolare, oltre creare un senso di benessere, aiuta la creatività.
Nela cameretta dei bambini invece si possono prevedere colori vivaci che tanto si conciliano con il divertimento. Basta infatti un accessorio o un elemento d’arredo per stimolarci all’allegria e alla positività.
Architettura e colori
Il colore in architettura non è solo una questione di estetica. L’edificio, attraverso l’uso sapiente del colore, diventa più espressivo, può apparire più piccolo o più grande, si integra nell’ambiente circostante. Si può creare un ritmo sulla facciata o addirittura differenziare le diverse aree, anche all’interno di un edificio.
Questo il motivo per cui andrebbe progettato.
Si può decidere di sfruttare i cambiamenti cromatici durante l’arco della giornata e secondo le condizioni atmosferiche, individuando una scelta di colori che risponda alle variazioni di luce. Spesso vengono create per gli esterni apposite tonalità, identificate attraverso studi sulla stratigrafia delle vecchie pitture, tecnica utilizzata prevalentemente nel caso del restauro conservativo.
I centri storici devono molto al colore che li caratterizza, si pensi alla calda tonalità della pietra leccese o al bianco prevalente nei borghi mediterranei, tanto da diventare parte integrante del patrimonio paesaggistico e culturale, perciò è importante conservare e preservare le tinte originali per non perdere la tipicità cromatica dei luoghi.
Fonti immagini: 1) https://www.art-rite.it/it/lot/1472/141/1 3) https://artslife.com/2014/10/15/capolavori-di-sottsass-nellasta-di-design-il-6-novembre-da-dorotheum/) 4) https://it.decorexpro.com/spalnya/cvet-shtor/ 5) https://archicolor.wordpress.com/2012/09/21/brandhorst-museum-monaco/
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