L’ equilibrio nella scelta dei colori

 

quattro illustrazioni a colori, litografia e libretto di Ettore Sottsass, Alchimia e Terrazzo
In altro a sinistra in senso orario: Ettore Sottsass, Senza titolo, 1988. Litografia Terrazzo, 1990. Rivista bimestrale di Architettura e Design a cura di B. Radice , Alchimia, Ollo. Rivista senza messaggio diretta da Alessandro Mendini ; Sottsass Associati, 1995 Architettura?, 1995.

 

 

 

A forza di sbiancare i muri, a forza di schiarire e di volere la luce si è quasi perso il significato dei colori in architettura. L’architettura moderna ha affidato tutte le possibilità espressive alla struttura. Il colore, qualora venga utilizzato, è una vernice aggiunta a posteriori. La prima modernità ha avuto paura che i colori potessero contaminare la purezza dell’architettura… Gli architetti, che si rifanno alla classicità e che
eliminano i colori dai loro progetti, dimenticano che in origine i templi greci erano colorati e che è stato il tempo a sbiancarli.
(Ettore Sottsass, Scritti, a cura di Milco Carboni e Barbara Radice, Neri Pozza, I Colibrì, Milano, 2002).

Il colore migliora la qualità della vita oltre all’estetica di ciò che ci circonda.
La soluzione?  Usare bene i colori sia all’interno che all’esterno della casa.
Il timore di poter sbagliare nella scelta dei colori ci fa scegliere i toni neutri, il bianco anni ’70, il non colore. Gli stimoli che provegono dall’ambiente che ci circonda sono numerosi, importante è trovare il coraggio di fare determinate scelte. L’obiettivo che vuole raggiungere questo articolo è … osare con equilibrio!

Dieci milioni… di colori

Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima è il pianoforte dalle molte corde. L’artista deve  esercitare non solo i suoi occhi, ma anche la sua anima.
(Vasilij Kandinskij, Dello spirituale nell’arte, in Tutti gli scritti, a cura di P. Sers, Feltrinelli, 1989.AA.VV., Il libro dell’arte, traduzione di Martina Dominici, Gribaudo, 2018, p. 303.)

Si conoscono sei colori primari: bianco, giallo, rosso, verde, blu e nero. Poi si aggiungono i comprimari che consistono in cinquanta mezze tinte che prendono il nome da fiori e frutti. Ecco che arrivano le sfumature, quasi infinite: ogni stagione ha le proprie che fanno tendenza.

matite di diversi colori
Sfumature di colori
  • Bianco: ci fa pensare alle nostre lacune, simbolo di purezza, di pulizia, di saggezza. La bandiera bianca alzata sta a significare la resa.
  • Giallo: rappresenta il colore della malattia, delle case dei falsari, quindi malfamato, ma oggi riabilitato per il calore che emana e usato spesso nei disegni infantili.
  • Rosso: simbolo di sangue e del fuoco della passione, indica energia, usato dagli antichi imperatori e condottieri romani, in epoca più recente indica pericolo.
  • Verde: colore ambiguo perché per molto tempo è stato chimicamente instabile, rappresenta quindi il caso e tutto ciò che cambia. Collegato al gioco d’azzardo per la sua volubilità. Oggi è stato riabilitato rappresentando l’ecologia.
  • Blu: inizialmente il colore dei barbari,  nella sacra rappresentazione riabilitato per indicare il divino. Rispetto alle altre tonalità considerato il più discreto, nel corso della storia ne sono state individuate diverse varianti come il blu di Prussia e l’indaco.
  • Nero: associato al lutto, all’austerità, ma anche all’eleganza nella moda. Nera era la bandiera dei pirati che simboleggiava la morte. Molti architetti moderni hanno utilizzato il nero insieme al bianco come icone ed hanno diffuso un’idea di architetture prive di colore.

Pareti colorate… ad effetto

 immagine a colori : Grande murale, progetto Ettore Sottsass, 1959
Grande murale, progetto Ettore Sottsass, 1959

Si chiama “Craquelé” il tipo di pittura che dà come risultato una patina anticata con sovrapposizione di più strati di colore; l’ “Effetto lavagna” è una pittura acrilica che, con l’aggiunta di additivi, permette di trasformare le superfici in lavagne lavabili e riscrivibili; l’ ”Iridescente”, grazie a finiture e fondi colorati combinati, cambia aspetto cromatico a seconda del punto di osservazione o dell’illuminazione; il “Marezzato” permette di creare
un effetto cromatico disomogeneo per nascondere le irregolarità dei muri grazie a resine acriliche e pigmenti speciali; il “Metallizzato” genera giochi di colore e luce sulle pareti; l’ ”Ossidato” sembra all’apparenza una superficie di metallo coperta di ruggine, utilizzabile su vari supporti; lo “Sbrecciato” produce degli effetti graffiti dentro casa; il “Travertino” evoca un rivestimento in pietra naturale utilizzabile all’interno o all’esterno,
formato da intonaco minerale di finitura a base di calce naturale e coccio pesto.

Bisogna osare nell’ utilizzare i colori, l’importante è non esagerare!
Attenzione a che il colore non invada il campo, non deve essere il dominatore assoluto, ma solo l’elemento caratterizzante degli ambienti.
Può bastare un segno grafico per dare colore ad un’abitazione.

camera da letto con dettagli di colore blu
L’importanza del colore in una camera da letto

 

Nella zona giorno, ad esempio, le pareti possono tingersi di grigio e giallo e in un angolo dall’altro lato della stanza, a sorpresa, si trova un quadrato grigio che richiama le stesse tonalità scelte per le pareti.
Il perimetro di una stanza può essere definito da un’ unica striscia di colore che si trasforma, ad esempio, in una mensola quando è orizzontale, diventando decorazione quando sale a incorniciare una porta.
Le sfumature cromatiche che conciliano il riposo sono blu, viola e verde; circondarsi di questi colori significa trovarsi in un ambiente favorevole al rilassamento, al rallentamento dei ritmi mentali. Ecco così che, in una camera da letto, pareti e armadio grigi possono creare un ambiente discreto intorno alla biancheria tinta di verde, blu o viola tenue.

Il verde, in particolare, oltre creare un senso di benessere, aiuta la creatività.
Nela cameretta dei bambini invece si possono prevedere colori vivaci che tanto si conciliano con il divertimento. Basta infatti un accessorio o un elemento d’arredo per stimolarci all’allegria e alla positività.

Architettura e colori

Il colore in architettura non è solo una questione di estetica. L’edificio, attraverso l’uso sapiente del colore, diventa più espressivo, può apparire più piccolo o più grande, si integra nell’ambiente circostante. Si può creare un ritmo sulla facciata o addirittura differenziare le diverse aree, anche all’interno di un edificio.
Questo il motivo per cui andrebbe progettato.

Facciata di un edificio colorato
Sauerbruch-Hutton, Brandhorst museum, Monaco di Baviera, 2009.

Si può decidere di sfruttare i cambiamenti cromatici durante l’arco della giornata e secondo le condizioni atmosferiche, individuando una scelta di colori che risponda alle variazioni di luce. Spesso vengono create per gli esterni apposite tonalità, identificate attraverso studi sulla stratigrafia delle vecchie pitture, tecnica utilizzata prevalentemente nel caso del restauro conservativo.
I centri storici devono molto al colore che li caratterizza, si pensi alla calda tonalità della pietra leccese o al bianco prevalente nei borghi mediterranei, tanto da diventare parte integrante del patrimonio paesaggistico e culturale, perciò è importante conservare e preservare le tinte originali per non perdere la tipicità cromatica dei luoghi.

Fonti immagini: 1) https://www.art-rite.it/it/lot/1472/141/1   3) https://artslife.com/2014/10/15/capolavori-di-sottsass-nellasta-di-design-il-6-novembre-da-dorotheum/)  4)  https://it.decorexpro.com/spalnya/cvet-shtor/  5) https://archicolor.wordpress.com/2012/09/21/brandhorst-museum-monaco/

Serena Carmignani
Serena Carmignani

Laureata con il massimo dei voti e lode presso l'Università degli studi di Firenze – Facoltà di Architettura con una tesi su “Il baluardo del Cavaliere nel giardino di Boboli: studio e proposte di valorizzazione”, lavora come libero professionista e si abilita come coordinatore della sicurezza per la progettazione e per l'esecuzione dei lavori nei cantieri temporanei o mobili. Frequenta e consegue il Master di II° livello in “Documentazione e gestione dei beni culturali” presso l'Università degli studi di Firenze – Dipartimento di Architettura con una tesi dal titolo: “Il sistema del sacro lungo la via Francigena da Altopascio a Coiano: studio e proposte di valorizzazione”. Appassionata di arte, restauro e beni culturali, con una spiccata propensione per la scrittura, la documentazione e la storia, cerca di mettere a frutto le competenze acquisite nel corso di studi e nella vita. Le piace tenersi aggiornata sulle ultime novità e per questo motivo è anche una cultrice di arredamento degli interni, seguendo il progetto dalla prima all'ultima fase dei lavori. Tra le varie competenze ha anche quella della progettazione di giardini, visto l'amore per le piante e la natura in genere. Ha scelto la professione di architetto perché da sempre le è piaciuto scoprire diversi ambienti e imparare, attraverso i viaggi, quale fosse il modo migliore per vedere realizzate le persone. Crede inoltre nella possibilità di mettere i vari soggetti a proprio agio cercando di interpretare al meglio le loro esigenze e ritiene che dalla prima impressione reciproca che c'è tra committente e architetto scatti la scintilla che fa di un progetto il sogno realizzato di una vita.

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