Comprare o Ristrutturare Casa? Scegli la Flessibilità!

Case che si trasformano

In un momento come questo, in cui i prezzi delle abitazioni sono ribassati ed è più facile trovare casa, il mercato immobiliare è in ascesa. Questo sembra il momento adatto per fare un investimento sul proprio futuro, e quindi single, coppie e famiglie più o meno numerose intasano i siti di annunci per cercare quella che sembra quasi un’utopia: la Casa dei Sogni.

Su cosa concentrarsi quindi mentre si cerca di orientarsi tra le centinaia di siti web, annunci di vario tipo, agenzie? Sicuramente i filtri principali si impostano in base alle proprie esigenze: localizzazione, tipo di alloggio, numero di stanze, di servizi, metri quadri… fino a qui tutto bene. Ma forse bisognerebbe anche arricchire i propri criteri di scelta, tenendo in conto qualche altro concetto meno tangibile, ma ugualmente importante.

La casa che avete comprato/scelto/progettato è flessibile?

Questa flessibilità tanto pubblicizzata dagli architetti modaioli sembra messa in campo per confondere, convincere, affascinare dei poveri compratori sprovveduti; una qualità che non ha alcuna conseguenza pratica. Eppure se analizziamo proprio i nostri bisogni, gli stessi che ci spingono a trovare casa, noteremo che fattore imprescindibile sia nella nostra scelta. Avere una casa flessibile non è una questione di moda o di tendenza, ma un reale valore aggiunto.

Le famiglie (nel senso lato del termine, con uno o dieci componenti) si evolvono nel tempo. Acquistano e perdono membri, cambiano lavoro, trovano hobbies, comprano macchine e biciclette. Nel tempo quindi si ha bisogno di un vano in più, una sopraelevazione, uno spazio specializzato da creare dal nulla. Questo fenomeno esiste da sempre, e si è concretizzato nel tempo con l’abusivismo selvaggio.

Non possiamo certo prevedere adesso di cosa avremo bisogno tra diversi anni, per cui dobbiamo essere in grado di costruirci attorno un ambiente variabile, che si adatti alla nostra vita.

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Come si concretizza quindi tutto questo?

Intanto nello spazio fisico. Si può agire con due scale di intervento, in base alla nostra possibilità di intervenire sull’immobile in questione. Se stiamo costruendo da zero la nostra casa, possiamo chiedere al professionista di progettare una struttura che sia fissa in corrispondenza di cucine e bagni, gli spazi più difficili da spostare. Una volta che avremo fissato il nucleo stabile della nostra casa, il resto potrà essere composto da tamponamenti non strutturali, che possono essere spostati o abbattuti a costo basso.

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Se stiamo ristrutturando, potremmo pensare di inserire pareti mobili, che scorrono su binari. Potremmo risolvere in partenza necessità di spazi aggiuntivi, di separazioni interne o di cambiamenti di destinazione d’uso. La stanza in più può funzionare come camera degli ospiti o, se divisa, accogliere più funzioni contemporaneamente: stanza hobby, stanza dei giochi, ufficio casalingo.

Queste soluzioni che sembrano fantascientifiche sono in realtà relativamente facili da realizzare, e non troppo costose.

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Inutile dire in fatti che questi accorgimenti comportano un ritorno economico a lungo termine. Nel caso in cui si verifichino queste necessità, avremo già attrezzato la casa per il cambiamento, potremo risparmiare e non avremo bisogno di spendere cifre altissime per adeguarla.

Quando si parla quindi di casa che “risponde alle nostre esigenze”, che “cambia con noi”, sappiate che non è soltanto filosofia spicciola (non sempre perlomeno); piuttosto una serie di soluzioni attuabili a problemi che non ci siamo ancora posti.

Pur essendo consapevoli della potenziale facilità di realizzazione di queste soluzioni, non è consigliabile improvvisarsi professionisti e fare tutto da sé. Un progettista capace, attraverso le proprio competenze, può indirizzare la sua esperienza in questa direzione. Non è necessaria solamente una conoscenza tecnica specifica; è indispensabile possedere un forte senso dello spazio ed essere in grado di scegliere le soluzioni adeguate ad ogni caso. Il tentativo di ottenere uno spazio flessibile può presto degenerare nella segmentazione di spazi inutilizzabili.

 

Giorgia Di Giorgi
Giorgia Di Giorgi

Milano - LOMBARDIA

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