Casa In Centro Storico? Ecco Come Rivalutarla!

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Tutti i comuni d’Italia possiedono oggi un centro storico ed un patrimonio architettonico-culturale di grande pregio, ma spesso risultano abbandonati e soggetti ad una svendita immobiliare senza precedenti. Il fascino della casa nuova nei quartieri residenziali infatti colpisce tutti, dalle coppie giovani alle persone più anziane. Ridare valore a questo patrimonio oggi si può, e bastano poche e semplici soluzioni per iniziare un processo di cambiamento radicale.

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Perché rivalutare il patrimonio storico?

Chi possiede una casa in centro storico spesso è tentato dall’idea di vendere, per non dire svendere, la proprietà perché risulta un peso per le casse familiari e un rischio perché molto spesso fatiscenti. Ma con la ormai quasi totale usura del suolo, il futuro è puntare sulla rivalutazione in chiave moderna del costruito storico per ridare vita a luoghi un tempo straordinariamente attivi e che con il tempo, ne siamo sicuri, torneranno ad ammaliare con il loro fascino le giovani generazioni. Tutto deve partire però dalla consapevolezza che il centro storico è il cuore dell’identità di un paese o di una città, e che abbandonarlo significherebbe perdere quasi del tutto un segno di appartenenza così forte. E’ necessario, per intraprendere questo importante cammino, capire soprattutto che investire su un edificio in centro storico oggi conviene per diversi motivi quali il basso costo di acquisto e le relative somme da spendere che chiaramente cambiano da caso in caso ma che in gran parte non raggiungono cifre paragonabili a quelle dell’acquisto di una nuova abitazione in zone residenziali.

Alcuni esempi

Sono di grande aiuto, in quest’ottica di investimento nel centro storico, gli esempi come quello del comune di Cammarata in provincia di Agrigento, dove l’amministrazione comunale ha messo a disposizione di coloro i quali vogliano aprire una attività ricettiva o gastronomica gli edifici abbandonati del centro storico cittadino. ( http://www.grandangoloagrigento.it/cammarata-case-gratis-nel-centro-storico/ )

Sulla stessa scia è la legge approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana lo scorso sette luglio. La legge vuole dare un forte input al recupero dell’edilizia di base, ovvero le semplici abitazioni, nei centri storici dell’isola. Lo fa sfoltendo la documentazione che doveva essere presentata presso gli uffici comunali e le soprintendenze. Lo fa con la pubblicazione di alcuni bandi ciclicamente in uscita, che mirano a ridurre i costi a carico dei proprietari di edifici nei centri storici. (http://www.edilportale.com/news/2015/07/restauro/regione-sicilia-approvata-la-legge-sui-centri-storici_46776_21.html )

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Cosa si deve e cosa non si deve fare.

Tranne che non si possieda un edificio storico di grande pregio artistico è essenziale non parlare del ritorno agli antichi splendori. Sarebbe come fare un lifting ad una anziana donna che risulterebbe avere sempre la sua veneranda età. Il segreto di un buon intervento in centro storico sta nel:

– saper dare peso ad elementi architettonici, che in un certo modo nobilitano l’edificio quali paraste o cornici. Anche l’inserimento del bugnato, elemento di decoro basamentale, può essere di vantaggio per il decoro e per un chiaro linguaggio architettonico dell’edificio. Chiaramente tutti questi sono elementi semplici, che non complicano la lettura visiva. Non bisogna mai lasciarsi prendere la mano da decorazioni minuziose quali panneggi, infiorate, putti. Tutti elementi questi che appesantiscono la lettura del linguaggio architettonico e che spesso non si sposano con il contesto.

– giocare , dove i piani comunali lo permettano, con le intensità dei colori. Questo permette una riconoscibilità dell’edificio rispetto al contesto in cui si trova. Chiaramente non bisogna commettere l’errore di lasciarsi travolgere dall’impeto del nuovo look dando colori, come spesso accade, che non rispecchiano in nessun modo l’identità dei luoghi. Il consiglio è quello di usare colori della tradizione locale, con un minimo di ricerca storica infatti si riesce a scoprire città per città quali erano anticamente i colori usati ed evitare così scelte che compromettano l’aspetto del vostro edificio.

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L’identità storica degli edifici e di tutto il centro storico delle vostre città deve guidare chi progetta ma soprattutto la committenza verso una ricerca metodica e puntigliosa del vero linguaggio dei luoghi, ricercabile negli edifici circostanti e nel contesto naturale in cui ci si trova. Prendere spunto da esempi di architettura maggiore può essere d’aiuto, ma la giusta attenzione ai particolari architettonici non deve influenzare la scelta progettuale, deve indirizzare invece verso uno stile chiaro e soprattutto riconoscibile.

Per alcune settimane a partire da ora tratteremo questi temi sul recupero degli edifici in centro storico e dei temi economici ad esso correlati, fornendo degli esempi pratici e di facile realizzazione, dove semplicità e innovazione tecnica si uniranno nel formare il nuovo contesto storico abitativo delle nostre città.

 

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Calogero Vaccarino

Agrigento - SICILIA

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