Showroom: Sfida a Colpi Di.… Scarpe!

showroom_scarpeSkechers TR-Casual showroom di Istanbul / Importance of walking store di Beijing

Dopo aver affrontato il tema della progettazione degli spazi espositivi, o come ormai va sempre più di moda “showroom”, più volte nel nostro blog (Qui trovate i racconti delle nostre esperienze showroom…http://www.progettazionecasa.com/experience-design-showroom, http://www.progettazionecasa.com/entrare-uno-showroom-amore-prima-vista, http://www.progettazionecasa.com/showroom-unesperienza-per-i-clienti, http://www.progettazionecasa.com/showroom-come-trasformare-il-proprio-negozio-in-3-semplici-mosse ), credo sia arrivato il momento di far vedere due esempi pratici, di negozi già realizzati, per chiudere il cerchio ed avere un quadro completo dell’infinita serie di possibilità a disposizione.

<< Importance of walking store>> di Beijing VS <<Skechers TR-Casual showroom>> di Istanbul.

Entrambi negozi di scarpe, simili in alcuni aspetti, molto diversi in altri. Questa volta farò un analisi a 360°, da architetto, esperto del settore, e da cliente (nel secondo ci sono anche stato dal vivo), patito dello shopping e ‘malato’ di scarpe. Perché credo che per una buona progettazione di uno showroom, e forse per una buona progettazione in generale, c’è bisogno di essere entrambi. Saper cogliere le esigenze di chi deve comprare l’oggetto, e di chi deve venderlo, e grazie alle competenze professionali, trasformare tutto in realtà.
Il primo negozio è un gioiello di architettura e design, realizzato da Praxis d’Architecture a Beijing, largo solo 13 mq ma sapientemente utilizzati; come secondo esempio, invece, ho scelto un negozio più ampio e diversificato, in uno dei quartieri più suggestivi di Istanbul, nella parte europea della metropoli turca.

progettare_showroomSkechers TR-Casual showroom plan / Importance of walking store plan

Ho deciso di racchiudere in alcuni #hashtag gli spunti e le caratteristiche che rendono unici questi negozi, sperando che risultino utili a chi vuole riprogettare il proprio spazio espositivo.

#flessibilità

Un sistema di mensole di legno apribili permette, all’occorrenza, di diversificare un’esposizione dall’altra, chiudere un intero lato o semplicemente dare risalto a qualche articolo senza dover ricorrere a chissà quale stratagemma…la disposizione degli oggetti diventa un vero e proprio elemento di design e, grazie a questo “shelves system”, il negozio può ospitare qualsiasi tipo di prodotto senza modificare nulla a livello spaziale.


negozio_scarpeShelves system dello Skechers TR-Casual showroom

Flessibilità degli elementi di arredo ancora più accentuata, nell’esempio di Beijing, dove i 55 pannelli verticali possono essere ri-assemblati ogni volta in maniera diversa, arrivando ad esporre un minimo di 60 paia di scarpe, in soli 13 mq.
Flessibilità negli spazi, flessibilità negli arredi, flessibilità nelle funzioni. Per cui, se possibile, optare sempre per scelte di arredi modificabili, interscambiabili, rimovibili, insomma quante più possibilità di cambiare abbiamo, senza dover intervenire in alcun modo sulla struttura o con nuovi arredi, meglio è…

#semplicità

Spesso quando si parla di semplicità, si fa l’errore di pensare ad una progettazione banale, lineare, poco interessante…invece è proprio nella ricerca della semplicità, che questi due negozi possono definirsi quasi unici. La disposizione spaziale del negozio di Beijing non potrebbe essere più elementare, con le strutture espositive appoggiate alle pareti ed una seduta centrale per provare le scarpe. Ma è proprio in questa semplicità progettuale che gli elementi si esaltano e si sposano alla perfezione con l’architettura, in un unicum naturale, essenziale.


scarpeSkechers TR-Casual showroom di Istanbul / Importance of walking store di Beijing

Discorso simile, anche se meno calzante, per lo showroom progettato da Zemberek Design. Qui le scelte spaziali sono un po’ più complesse, ma grazie ad elementi semplici come una parete divisoria o delle mensole apribili, l’ambiente interno diventa eccezionale.
La ricerca dell’opera d’arte, della stravaganza architettonica, del design ricercatissimo, a volte non paga. La composizione di elementi semplici, la loro fusione, o scelte spaziali chiare e naturali, possono generare spazi di grande qualità, senza dover ricorrere per forza all’eccezione.

#materiali

Quando si parla di architettura, e ancor di più quando parliamo di interior design, la scelta dei materiali ricopre un ruolo fondamentale.
Materiali in stile urbano, che riportano il cliente ad una dimensione parallela, una sorta di interno/esterno, caratterizzano il negozio Skechers TR-Casual di Istanbul. Il legno per le mensole, il pavimento che richiama i marciapiedi, le sedute che ricordano quelle di un gran caffè o un bar, tele-trasportano il cliente in un luogo diverso da quello di un semplice negozio di scarpe.


esposizione_scarpe
Skechers TR-Casual showroom di Istanbul

Pannelli MDF (Medium-density fibreboard), nel negozio progettato da Praxis d’Architecture, permettono di ricreare le curve sinuose del corpo femminile, “ …to express a space belonging to women is to express the nature of women. ”, come sottolineano gli stessi architetti. Ad ogni modo, la lucentezza e la visione data dalla fusione tra i pannelli e l’illuminazione, regala un colpo d’occhio spettacolare a chiunque entri in questo negozio.

#lights


Il
lighting design dell’Importance of Walking Store è spettacolare. Qualitativamente parlando, credo sia uno degli esempi migliori del proprio campo. La capacità di far risaltare le caratteristiche delle scarpe da donna esposte, risulta straordinaria, soprattutto mescolata alla luce sul soffitto che illumina la seduta centrale. Le luci sono disposte dietro ai pannelli semitrasparenti, e consistono in lampadine da 5 Watt inglobate in scatole poste sopra ad ogni spazio espositivo.


showroomLight design dell’Importance of Walking Store

Di diverso impatto, invece, il light design dello showroom turco, il quale crea un leggero disorientamento al cliente, simile ad un esterno mal illuminato. Difficile interpretare, inoltre, la scelta di illuminare fortemente le mensole in legno, non riuscendo a dare il giusto risalto alla parete principale dell’intero negozio.
Non sempre sovraesporre gli oggetti o gli spazi più interessanti è un bene. Spesso una progettazione mirata e puntuale delle luci, può dare un risultato migliore rispetto ad un uso eccessivo dei dispositivi di illuminazione.

Questi due esempi di showroom design, che riguardano lo stesso ambito di vendita, possono rivelarsi grandi fonti d’ispirazione per chi, come il sottoscritto, si sta affacciando al mondo della progettazione di spazi espositivi. Capire quali caratteristiche vanno evidenziate e quali no, cosa tener conto, cosa risulta fondamentale, permette a chi deve realizzare il manufatto architettonico, di avere una sorta di guida, di libretto di istruzioni.
Il nostro viaggio all’interno dello showroom design si conclude qui, sperando di aver reso l’idea di quanto una progettazione adeguata possa far fare il salto di qualità al vostro negozio, qualsiasi oggetto sia in vendita o messo in mostra, in qualsiasi zona del mondo vi troviate, non esiste un business di successo senza uno spazio intorno che ne esalti la grandezza…

 

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Riccardo Scotti Galletta
Riccardo Scotti Galletta

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